Priorità per la scuola in vista della ripartenza

Roma, 19 aprile 2020
Prot. SG 407/U

Oggetto: Documento sulle priorità per la scuola in vista della ripartenza

Carissime/i,

tra le tante realtà sospese, che stanno guardando alla ripresa con urgenza, ma anche con grande impegno per individuare le modalità più consone per garantire la tutela della salute nel contrasto al rischio di contagio da COVID-19, c’è il mondo della scuola.

La richiesta a gran voce che proviene dalla società civile per un più prossimo riavvio, pur rappresentando un segnale positivo e carico di speranza, individuando la scuola come luogo di rinascita, viste le nuove generazioni che lo popolano, sconta una non attenta riflessione e consapevolezza delle tante questioni che devono essere affrontate per garantire una riapertura per tutti con le massime garanzie, declinate sulla base delle diverse specificità che convivono nella scuola.

La scuola pubblica italiana, difatti, coinvolge oltre 8 milioni di studenti (con un arco di età che va dall’infanzia alla maturità) e 1,2 milioni di operatori. A questi numeri vanno aggiunti quelli delle scuole paritarie (circa 950.000 studenti e 200.000 docenti) e dei centri di formazione professionali (con oltre 140.000 studenti e 20.000 formatori). Inoltre, l’operatività dei plessi e delle sedi scolastiche determina un rilevante impatto in termini di movimento di persone, mezzi di trasporto, servizi, contatti sociali.

Posto che la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che operano adeguati livelli di protezione, tenuto conto che la regola aurea per il contrasto al contagio è il distanziamento minimo sociale, si rende evidente come per la ripartenza del mondo della scuola necessiti di un grande intervento coordinato e partecipato, dal livello nazionale e con i principali attori in campo, del Governo e delle Parti sociali, prevedendo l’impiego di rilevanti risorse economiche.

A tale riguardo, con l’obiettivo di avviare una prima riflessione di merito sulle questioni prioritarie da affrontare per predisporre la riapertura, frutto di un lavoro congiunto tra Dipartimento confederale Salute e Sicurezza sul Lavoro e la CISL Scuola, è stato elaborato un documento (clicca qui per scaricarlo) che mira ad indicare, per punti, i principali interventi e le misure necessarie da porre in attenzione, a partire dalle istituzioni governative e dagli enti locali preposti per competenza, aprendo anche al confronto costruttivo di tutti gli appartenenti, a diverso titolo, al mondo della scuola.

Individuando nel percorso avviato dal Protocollo condiviso del 14 marzo, dalle Parti sociali e dal Governo, la via ottimale da seguire, considerata anche la rilevanza dispositiva riconosciuta per decretazione successiva ai contenuti del testo sottoscritto, è quanto mai opportuno si giunga in tempi brevi alla stipula di un Protocollo condivido specifico per la scuola; dal quale si andrà a costituire, in un processo parallelo a tutte le realtà lavorative in riavvio – ma con le peculiarità della scuola – un Comitato per ogni Istituto scolastico che avrà poi il compito di elaborare un Protocollo di sicurezza anti-contagio, partecipato oltre che dagli RLS/RSU, dalle figure di competenza, a partire dal dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro.

Trattando tutti i punti rilevanti previsti già nel Protocollo condiviso, nel lavoro di approfondimento sui temi relativi alla tutela della salute e sicurezza, visti nel quadro nella situazione particolare determinatasi dal verificarsi nel nostro Paese della pandemia, si sono evidenziati alcuni elementi propri del mondo della scuola che dovranno essere posti a priorità di analisi e ad urgente soluzione, per procedere all’operatività in vista della ripresa, per consentire la realizzazione di un graduale cammino che ci riporterà a ristabilire la normalità.

Occorre, pertanto, avere in evidenza che per il riavvio delle attività, in presenza, si dovrà procedere in tutti gli istituti a fare interventi di pulizia e sanificazione di ogni ambiente (garantendone poi la prosecuzione con periodicità frequente), occorrerà garantire, per un tempo prolungato, un numero di DPI adeguato a tutta la popolazione scolastica (allievi di ogni ordine e grado, insegnanti, personale ATA, collaboratori scolastici…), si dovranno rivedere i varchi di accesso/uscita/transito, gli spazi-aula, così come gli spazi-laboratori, mensa, gioco..

Non secondario, nel riprogettare il tempo della didattica (conciliando la dimensione delle aule, il numero degli allievi con le regole del distanziamento minimo sociale) sarà il considerare il numero degli insegnanti, ma non meno dei tecnici di laboratorio, del personale amministrativo, dei collaboratori scolastici (tutti già sotto organico), nel valutare le ipotesi di rimodulazione delle aule su più orari della giornata, non potendo trascurare l’assistenza ai ragazzi portatori di handicap o con difficoltà nell’apprendimento (DSA).

Anche la via del favorire la didattica in remoto, svolta fino ad oggi non in modo uniforme, su tutto il territorio nazionale, puntando a sventare il rischio di creare discriminazioni di varia natura (anche solo, la copertura della rete, la disponibilità di mezzi informatici, spazi abitativi che consentano la didattica a distanza..), mettendo in pericolo il diritto allo studio, deve trovare modalità che consentano di poter realizzare la didattica a distanza, mantenendo la qualità dell’insegnamento e la coesione tra gli allievi. Non trascurando che tale modalità trova oggettivamente dei limiti nell’offerta adeguata per gli allievi delle scuole d’infanzia e primarie, dove la dinamica del gruppo-aula fa parte determinante dell’apprendimento e della crescita personale.

Dovranno essere impiegate, quindi, ingenti risorse per la ripartenza, considerando gli aspetti economici, umani e organizzativi. La disponibilità e la responsabilità, da parte sindacale, come sempre ci sono, ma richiamando parole cariche di speranza e valori, non si può fare nulla da soli.

La scuola potrà ripartire solo se a volerlo, nelle adeguate condizioni, saranno tutti, dalle istituzioni e gli enti locali, alle famiglie, al mondo interno della scuola.

Fraterni saluti

Annamaria Furlan

Per scaricare il documenti clicca qui sotto.

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