Il discorso del bollo auto torna al centro del dibattito politico, questa volta con una novità che potrebbe cambiare radicalmente le modalità di pagamento. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha recentemente confermato l’intenzione di introdurre il cosiddetto “Bollo Auto 2”. Una misura che prevede la detrazione dell’importo direttamente dalla busta paga o dalla pensione, rendendo il pagamento automatico. Vediamo cosa comporta questa proposta e quali sono le cifre ufficiali.
Che cos’è il Bollo Auto 2?
Il Bollo Auto 2 è una nuova modalità di riscossione del tradizionale bollo auto, la tassa di possesso obbligatoria per i veicoli registrati in Italia. La novità consiste nell’addebito diretto della cifra sulla busta paga o sulla pensione, una misura che il governo intende adottare per semplificare il processo e ridurre l’evasione fiscale legata a questa imposta.
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Secondo Salvini, questa soluzione non solo garantirebbe una maggiore efficienza nella riscossione, ma eliminerebbe anche il rischio di dimenticanze o ritardi da parte dei contribuenti.
Quanto si pagherà?
La cifra del bollo auto varia in base a diversi fattori, tra cui:
- Potenza del veicolo: Espressa in kilowatt (kW), incide direttamente sull’importo da pagare.
- Classe ambientale: I veicoli meno inquinanti, come quelli Euro 6 o elettrici, potrebbero beneficiare di esenzioni o riduzioni.
- Regione di residenza: In Italia, il bollo auto è una tassa regionale, quindi l’importo varia a seconda delle normative locali.
Ecco un esempio:
- Veicoli con potenza fino a 100 kW: 2,58 euro per kW.
- Veicoli con potenza superiore a 100 kW: 3,87 euro per kW (tassa aggiuntiva).
Un veicolo di media potenza (ad esempio 85 kW) comporterebbe un pagamento annuale di circa 220 euro, salvo eventuali riduzioni applicate dalla regione.
Come funzionerà la trattenuta?
L’importo del bollo auto verrà calcolato automaticamente in base ai dati del veicolo registrati al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e sarà addebitato direttamente sulla busta paga o sulla pensione. Questo sistema potrebbe entrare in vigore già dal 2025, con l’obiettivo di eliminare le scadenze manuali e ridurre i costi amministrativi legati alla gestione della tassa.
- Per i lavoratori dipendenti: La trattenuta avverrà mensilmente o annualmente, a seconda delle preferenze indicate dal datore di lavoro.
- Per i pensionati: L’importo sarà dedotto direttamente dall’assegno pensionistico.
Le critiche alla misura
Nonostante l’obiettivo di semplificazione, la proposta ha sollevato alcune critiche da parte delle associazioni dei consumatori e dei contribuenti:
- Mancanza di flessibilità: Alcuni temono che il prelievo automatico possa essere percepito come una limitazione alla libertà di gestione delle proprie finanze.
- Difficoltà per i veicoli non in uso: Chi possiede un veicolo ma non lo utilizza potrebbe essere penalizzato, poiché il bollo è una tassa di possesso e non di utilizzo.
- Necessità di maggiore trasparenza: I contribuenti chiedono informazioni chiare e dettagliate su come saranno calcolati gli importi e gestite le eventuali esenzioni.
Cosa cambia per i veicoli esenti?
La proposta prevede che le esenzioni attualmente in vigore rimangano valide. Tra queste:
- Veicoli elettrici: Spesso esentati dal pagamento del bollo per i primi 5 anni.
- Veicoli storici: Riduzione del bollo per i mezzi con oltre 30 anni di età.
- Veicoli per disabili: Esenzione totale per i mezzi utilizzati da persone con disabilità.